lunedì, gennaio 30, 2006

A volte ci penso
a quel "che" tanto investigato
rapidi impulsi biochimici che percorrono il nostro essere
che generano quegli stati psicosomatici pari ad un dolce oblio.
Ci penso, così in chiave materiale per trovargli una ragione.
Eppure... eppure ancora non ce n'è una.

Quel magnifico torpore,
il rito ancestrale,
la danza e la l'eleganza
dei sospiri sospesi
dello sgurdo che timido avanza.
Smarrito, talvolta impaurito
dall' inconsapevole desiderio
che segregato si tiene,
fremente nell'attesa
di chi ci rimanda cortese
il tremolante sorriso
e il viso arrosito.

mani nell''intreccio dapprima unite
gentil si congedano e audaci inseguono
d'istinto irrefrenabile
piu in là d'un inchino riverito
suave la pelle che vergine sussulta
e di tremolii gremisce.
suadente l'invito al peccato
ma il tempo di cui ci ha armato
questo dì tanto amato
passione, desideri e pensieri
ci vuol far trascinare
fin all'istante del nuovo ritrovarsi.

qualcosa di piu d'una semplice sinfonia
e non di meno d'un valzer in sintonia.
è follia!
un solo respiro...
e l'anima inplode... sospiro
veleggiante si naviga allora
fin la terra di mezzo
tra fate e orrori
nell'inscoscenza senza rimedio
a rendere la fantasia
il motore dell'euforia
è allora ingenua magia.

venerdì, gennaio 20, 2006

Tornerà


Ricordo un sole tranquillo,
Le nuvole erano quiete e silenziose,
Gli alberi pacati con le loro foglie lì appese.
Io disteso nella mia vivacità aspettavo....
Un muto passare di ore,
Seppur pensavo non mi mancasse nulla,
Creava una serie di vuoti
Susseguiti da sovraccitati battiti
D'un cuore impertinente.
Saranno state le 4 o forse le 5 d'un lungo pomeriggio,
E io volevo sapere,
Nella mia vita ho sempre preteso di sapere,
In un modo o nell'altro cercavo sempre di sapere,
Per quanto amara,
La verità,
Rimanevo sempre eretto e con saldi piedi a terra.
...Anche se a volte ingenua mi scivolava tra le dita....
Un trillio di telefono interruppe l'anonimo trascorre del tempo
Ed io pronto e vigile come soldati sull'attenti
Corsi a scoprire cosa si nascondesse dietro quell'apparecchio.
"pronto?"[...]
Posata la cornetta, non rimase che aspettare:
Così mi fu detto, ed io ansioso accettai il verdetto.
Le 6!
Un rombo si senti in lontananza
E subito si fece vicino...
AH! Finalmente! La verità!
Fremente sorrisi e salutai mio padre,
Stretto al cuore mi strinse piu forte!
Quanto amore, quanto amore...
e che dolore in quella lacrima che non trattenne più
Al dirmi: "E' Morta, non tornerà più..."
La serà tingeva ormai di buio il cielo impotente.
Niente più volli sapere!
D'inganno tinsi l'agognata verità.
Soffocata ogni lacrima
Per me lei partì in crociera
Tra mari limpidi e cieli azzurri,
Foglie vive e sorridenti...
... tornerà...

martedì, gennaio 10, 2006

Un Blasfemo



Fabrizio De Andrè > Non Al Denaro Non All'amore Nè Al Cielo (1971) >

Un Blasfemo
(Dietro Ogni Blasfemo C'è Un Giardino Incantato)
Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
più non arrossii nel rubare l'amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio

non sarebbe arrossito rubandomi il mio.


Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,

non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,

mi cercarono l'anima a forza di botte.

Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,

lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,

nel giardino incantato lo costrinse a sognare,

a ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male.


Salvatore Lucisano

Quando vide che l'uomo allungava le dita

a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni

lo fermò con la morte, inventò le stagioni.


... mi cercarono l'anima a forza di botte...

E se furon due guardie a fermarmi la vita,

è proprio qui sulla terra la mela proibita,

e non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,

ci costringe a sognare in un giardino incantato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato

ci costringe a sognare in un giardino incantato.

dipingiam dipingiam

























Mai dipinta la propria giornata?
Cominciando dal mattino!
Un bel giorno uno ci si alza, ci si strizza gli occhi per vedere meglio i primi raggi del sole, e via subito a mettere il cavalletto sotto la propria finestra. Mmh... vediamo vediamo, oggi quel tepore dell'arancione e la freschezza boschiva del verde voglio che facciano da sfondo alla mia giornata!
Chi ben comincia è a metà dell'opera.